Stufa dei Fiori
L’amore per la propria terra
Il recupero degli spazi
e della loro storia
La Stufa dei Fiori, è un piccolo corpo di fabbrica addossato al Casino dei Principi, riadattata verso il 1843 a quest’uso su di una preesistenza. L’antica Serra, che internamente misura circa 13×3 metri, era addetta alla riproduzione o al ricovero di specie, soprattutto da fiore, che necessitavano di un clima più temperato nella stagione invernale.
Nel tardo Ottocento, demolita la vecchia copertura in legno e il battuto di lapillo, la Stufa dei fiori fu sopraelevata di circa un metro per ospitare specie esotiche di maggiore altezza ed ottenere maggiore luce e calore indispensabili per la crescita delle piante, a tale scopo venne anche dotata di un tetto ad una falda in ferro e vetro, inoltre furono aperti due vani ad arco a mezzogiorno, in adiacenza all’ingresso esistente ed inseriti i finestrini soprastanti gli ingressi a sud.
L’antica Serra era molto cara alla Duchessa Elena D’Aosta e, probabilmente, quando la nobildonna di casa Savoia abitava a Capodimonte negli anni ’30 del XX secolo furono aggiunti altri due accessi e finestrini sul fronte a sud, tompagnati i due accessi a nord e a ovest ed aperto un varco verso il piccolo vivaio. Dalla Stufa si accede infatti, ad una piccola area a verde recintata, di circa 500 mq. Questo piccolo vivaio, probabilmente, occupava una porzione ridotta di quell’ampia zona un tempo denominata “Pipiniera” in cui si coltivavano, in piena terra o in vaso, le piante più pregiate del Giardino dei Principi e la cui esistenza risulta ancora oggi leggibile sulla Pianta Schiavoni risalente al 1875.


LA METODOLOGIA
Prima dei lavori, la piccola fabbrica, precedentemente restaurata alla fine del secolo scorso, risultava alquanto degradata. La riqualificazione dell’edificio storico è stata eseguita grazie all’indagine estesa alle problematiche tecnico-costruttive, alle tematiche della riqualificazione architettonica e funzionale ed al miglioramento delle prestazioni impiantistiche ed energetiche; proponendo soluzioni anche attraverso lo studio di interventi atti a proteggere i materiali e le loro peculiarità, soprattutto negli interventi di restauro strutturale, dove sono necessarie opere di maggior impatto diretto sul materiale storico.
GLI INTERVENTI
Il restauro ha previsto interventi di rifacimento e consolidamento delle opere murarie, delle lesioni in corrispondenza dei finestrini superiori, rifacimento degli intonaci, in massima parte cadenti e deteriorati da danni causati dall’umidità e dallo stato di abbandono. Gli interventi, in virtù della massima sicurezza da assicurare in vista della nuova fruizione al pubblico, hanno riguardato anche la sostituzione di tutti i vetri della copertura così come dei serramenti esterni in ferro, favorendo l’uso di materiali moderni, durevoli e compatibili con l’ambiente; per i vetri ad esempio sono state scelte tipologie di lastre con particolari caratteristiche di rifrangenza dei raggi solari al fine di regolare la temperatura dei locali interni ora destinati al pubblico.
Con attenzione e rispetto alle caratteristiche storiche del luogo sono stati inoltre privilegiati materiali portatori dei valori identitari e delle tradizioni del territorio come i pavimenti in cotto, le riggiole napoletane, in ceramica maiolicata e dipinte a mano, che impreziosiscono l’area del banco vendita; e ancora i panari in vimini evocatori di tradizioni e mestieri presenti nella memoria collettiva ed emozionale dei napoletani e simbolo di antiche tradizioni locali noto anche oltre i confini regionali e nazionali.
Coniugando l’attenzione per la componente storico-filologica con l’impiego delle più moderne tecnologie attraverso analisi di spettrofotometria, è stato possibile riproporre per gli interni la coloritura “Vetriolo di Cipro”. La particolare tonalità di azzurro intenso risaliva probabilmente ad interventi di restauro precedenti, dapprima alla fine del secolo scorso e più di recente negli anni 2000. La scelta doveva essere stata dettata dalle proprietà fungicida che il Vetriolo di Cipro possiede in quanto solfato di rame e che dovevano risultare particolarmente funzionali in ambienti con elevato tasso di umidità come le serre.
Il colore realizzato è stato ottenuto con lo spatolato su intonaco bianco, una particolare tecnica pittorica che rende la superficie della parete lucida e liscia ma soprattutto ricca di velature, permettendo così di poter ricreare sfumature cromatiche perfettamente corrispondenti alle antiche velature del vetriolo di rame impiegato in passato.
L’intervento di restauro e riqualificazione della stufa dei Fiori ha interessato anche l’area a verde circostante, sopravvivenza dell’antico vivaio di cui la Serra era originariamente dotata. Questo piccolo vivaio, probabilmente, occupava una porzione ridotta di quell’ampia zona un tempo denominata “Pipiniera” in cui si coltivavano, in piena terra o in vaso, le piante più pregiate del Giardino dei Principi e la cui esistenza risulta ancora oggi leggibile sulla Pianta Schiavoni risalente al 1875.
IL GIARDINO
Il progetto botanico è stato basato sulla ricerca storico-documentaria di planimetrie, dipinti, fotografie, ed altro materiale d’archivio particolarmente significativo come gli elenchi floristici. Grazie a un documento appartenente a quest’ultima categoria, conserviamo ancora oggi, quale preziosa testimonianza, l’elenco delle piante presenti nelle serre del Real Bosco nel 1883. Il testo riporta specie e quantità coltivate all’epoca e, dalla lettura, si evince una predilezione per varietà esotiche che trovavano poi diretto utilizzo per l’applicazione in diversi ambiti industriali: dal tessile al farmaceutico ma anche gastronomico e florovivaistico.
Nel rispetto della memoria storica del luogo e con una scrupolosa attenzione al dettaglio, il giardino della Stufa dei Fiori, Tisaneria-Bistrot, presenta così subito – a ridosso del muro rivolto da ovest – un parterre di piante aromatiche e officinali con lavande, timi, rosmarini, santoline e salvie, ma anche passiflore di diversa specie tra cui la Passiflora edulis, da cui si ricava il frutto della passione, largamente diffuso nell’industria alimentare.
Dall’elenco botanico del 1883 emergono anche moltissimi esotismi provenienti da più Continenti come i Phormium della Nuova Zelanda o le strelitzie (Strelitzia reginae) del Sud Africa, ma anche piante di origine asiatica come il cedro giapponese (Cryptomeria japonica) e l’osmanto (Osmanthus heterophyllus) e ancora piante dal continente americano come l’albero dei tulipani (Liriodendron tulipifera) e le ortensie a foglia di quercia (Hydrangea quercifolia).
Tra la collezione di piante selezionate sono presenti in maniera cospicua e significativa i generi banksia e grevillea, arbusti australiani molto cari a Friedrich Dehnhardt, botanico e paesaggista tedesco nominato nel 1814 direttore di tutti i giardini di Napoli, a cui si deve la veste di giardino paesaggistico del parco ancora oggi chiaramente visibile.
Il giardino della Stufa dei Fiori, così rinnovato, si presenta oggi quale ricercato esempio di collezionismo botanico che, pur esprimendo a pieno il concetto del giardino ottocentesco, valorizza, attraverso una rilettura contemporanea, la componente vegetale con un allestimento che mescola esotismi ad endemismi, piante eccentriche dal caleidoscopico fogliame policromo a piante scultoree dal portamento plastico-architettonico.
In virtù della nuova destinazione d’uso della Serra, aperta al pubblico con attività di degustazioni ma anche di incontri letterari, artistici e sociali, il giardino esprime la vocazione didattica e civica dell’intero luogo attraverso una meticolosa cartellinatura delle varietà botaniche presenti con 72 nuove piante messe a dimora, affinché la Stufa dei Fiori e il suo giardino possano essere anche un luogo, aperto a tutti, per la comprensione della straordinaria complessità e biodiversità del mondo vegetale.
Cosa facciamo
Degustazione di tisane
Degustazione di tisane, bevande, preparazioni derivate dai prodotti agricoli e dai fiori del Giardino Torre e della Stufa.
Market Bio
Market sociale con vendita di prodotti biologici provenienti da agricoltura sostenibile.
Coltivazione e Vendita Piantine
Coltivazione, esposizione e vendita di piantine in vaso, composizioni floreali e decorazioni.
Eventi Culturali
Eventi e incontri culturali, artistici e letterari nella cornice scenografica del giardino e della struttura.
Orari
h 8.00 - 22.00
Chiusura settimanale: MERCOLEDÍ
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