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Real Bosco di Capodimonte

Giardino Torre

L’amore per la propria terra

Giardino Torre

È un antico frutteto reale con annessa una masseria turrita, scrigno di agro-biodiversità, è un luogo preziosissimo per il valore storico e per le rarità botaniche che ospita.

Posto ai margini nord-orientali del bosco, tra il vallone di Miano e Capodichino, resta l’unica testimonianza di giardino produttivo tra tutti i siti borbonici che, oltre ad essere luoghi di svago e di godimento, dovevano autosostenersi e generare profitto. Probabilmente preesistente alla fondazione del sito reale, si coltiva ancora oggi frutta e ortaggi.

Le primizie e la frutta più pregiata erano riservate alla mensa reale.

Si coltivavano, inoltre, molte varietà di fiori anch’essi riservati alla Reggia, infatti al giardino vi era annesso un vivaio (fruttiera da basso) a servizio del bosco.

 

Il complesso si articola in più aeree:

Giardino della Fruttiera

Il Giardino Torre, custodisce ancora oggi antiche cultivar come il mandarino che arrivò a Napoli, presso i siti reali intorno al 1830 e che successivamente, osservandolo in frutto, il botanico Michele Tenore identificò come specie nuova, dandogli in nome scientifico di Citrus deliciosa. E ancora antiche cultivar di pere come la “Mastantuono” e la “Spadona”, susine “Regina Claudia” e le ciliegie “O Monte”, “Giulia”, “Malizia”, filari di nespoli, fichi, melograni, albicocchi, gelsi, sorbi e kaki. Sono molto numerosi anche gli agrumi tra cui mandarini, aranci, limoni e cultivar insolite come il limone “Mano di Buddha” e il “Limone caviale”. Al centro della fruttiera c’è una grande fontana in marmo, che un tempo ospitava il gruppo scultoreo oggi collocato nella Fontana del Belvedere del Real Bosco, ombreggiata da uno degli alberi di canforo più grandi d’Italia.

Giardino dei Fiori

Dalla Fruttiera si accede al primo giardino segreto. È la parte più preziosa del complesso sia per gli apparati architettonici che per la collezione di camelie ottocentesche. Questo piccolo giardino è arricchito da due fontane, una muraria con una capasanta e l’altra circolare a cui fa da sfondo un’esedra con dei peri a spalliera. Importante è la presenza di semenzai e ananassiere che venivano usati per la coltivazione di specie esotiche.

Giardino della Purpignera

Attraversando l’esedra del Giardino dei Fiori si accede alla Purpignera, dal francese pépinière che vuol dire vivaio. Questo spazio, dove si coltivano principalmente ortaggi, è caratterizzato da agrumi allevati a spalliere e da ananassiere.

Un'esperienza regale

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